GIOVEDI' SANTO - La "Chiamata della Madonna"

La statua della Addolorata in attesa della "Chiamata" per entrare nel Duomo
A Cassano allo Ionio, fin dal 1600, nella Chiesa del Convento degli Osservanti, era esposta alla venerazione dei frati e del popolo una pregevole statua della Madonna Addolorata che, come scrisse Mons. Pennini "ha nel volto una immensa mestizia, infiorata da sovrumana bellezza".

Nel 1823, Vescovo Mons. Adeodato Gomez Cardosa, il popolo chiese ed ottenne che la statua della Madonna Addolorata fosse trasferita, conservata ed esposta alla devozione dei cassanesi nella Chiesa Cattedrale.

Oggi quella Addolorata continua ad essere venerata nella Cattedrale ed è esposta in una nicchia sovrastante il primo altare della navata destra. Alla vergine dei Sette Dolori, come scrisse Mons. Pennini: "la famiglia Nola dette l'abito in velluto ed oro, il baldacchino ed il cuore con le sette spade in argento. L'orafo cassanese De Franco cesellò una mirabile corona di argento, offerta dai fedeli. Lo scultore cassanese Giacinto Di Vardo, per sua devozione, arricchì l'altare di un artistico altorilievo, in marmo, raffigurante Cristo morto, e di vari simboli della passione, nel 1900".

Oggi con fede accresciuta e purificata i Cassanesi continuano ad amare e venerare la Madonna Addolorata; in molte abitazioni ne è esposta la sua immagine; a Lei e al SS. Crocifisso è innanzitutto "l'ultimo bacio della vita che si spegne".
Due settenari vengono celebrati in Cattedrale: il primo durante la Quaresima e l'altro in settembre a ricordo dell'incoronazione del 1961.

Il Giovedì Santo sera, in Cattedrale, la "Predica di Passione" si conclude con la "Chiamata della Madonna" Addolorata e la consegna del Crocifisso.
Il sacerdote celebrante chiama la Madonna: "Vieni, vieni Vergine Santissima, siamo qui, siamo qui a donarti il Crocifisso".

Preceduti dai suonatori di "troccola", "bùccína" e "tamburi", fanno il loro ingresso nella chiesa i "Flagellanti" che si battono incessantemente e, subito dopo, la statua della Addolorata, portata a spalla sin davanti al pulpito dal quale il sacerdote le mette tra le braccia un Crocifisso.

I  suonatori di "troccola", "bùccina" e "tamburi"
I "Flagellanti" fanno il loro ingresso in Cattedrale
 La Madonna Addolorata riceve il Crocifisso dalle mani del celebrante

Il rito è molto commovente, tanto che un detto popolare recita: "si ti vo fa na prisi i pianto va a Casseni u Venneri Santo".
Terminata la "Predica di Passione" i gruppi che eseguono i "Canti di Passione", il buccinatore, i tamburini e il troccolante si attardano in chiesa a suonare e cantare, mentre i fedeli defluiscono lentamente dopo aver toccato e baciato il lembo della veste dell'addolorata.

I suonatori ed i cantori in chiesa dopo la "Chiamata della Madonna"

Usciti dalla Cattedrale i cantori continuano a eseguire i "Canti di Passione" lungo le strade del paese per tutta la notte, tornando a casa giusto il tempo per ristorarsi e per prepararsi ad affrontare la lunga giornata del Venerdì Santo.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto tratte dal sito "Il Museo della Festa".